Gregorio di Nissa, Omelie sull’Ecclesiaste, 3

S’ingrandiscono ovunque gli edifici e le case di abitazione come se ciascuno si costruisse un altro mondo. Si allungano per quanto è possibile le pareti, si muta la disposizione interna dei vani e il loro arredamento per dare un’impressione di maggiore varietà. Così spieghi l’uso del marmo lacedemonio, tessalico e dell’Eubea; così i metalli del Nilo e della Numidia ridotti in lastre col ferro; e con uguale amore viene ricercata la pietra frigia che aggiungendo alla bianchezza propria del marmo il colore purpureo, piace alla vista raffinata per le molte forme e i molti disegni che affiorano come dipinti sul bianco. Quanta attenzione viene dedicata a queste cose! Quante sono le premure, e quante le figure e quanti i ritrovati. Alcuni tagliano la materia con acqua e ferro, altri con mani umane lavorando notte e giorno per ottenere l’estrazione. E tutta­via ciò non basta a quelli che aggiungono lavoro al vacuo decoro; perfino la purezza del vetro viene inquinata con veleni e tinta in vari modi perché si aggiunga con ciò qualche cosa alla mollezza dei raf­finati. Come si può descrivere le opere futili dei tetti per cui i legni che derivano dai cedri sono manovrati con tanta perizia da tornare a sembrare attraverso l’intaglio alberi e rami, che producono foglie e frutti? Non parlo dell’oro che viene affilato in sottilissime lamine e applicato dovunque perché possa attirare gli sguardi cupidi. E chi potrà dire l’avorio impiegato per le superflue decorazioni dei vesti­boli e degli atri, e l’oro applicato negli intagli, e l’argento con cui viene foggiata la chiave? Di quanti colori non risplendono i pavimenti quasi perché anche i loro piedi godano per lo splendore dei marmi. […] Chi guarda a se stesso e adorna sul serio l’anima sua in modo da poter accogliere una volta o l’altra Iddio, costui si procaccia altra materia per conciliare la bellezza alla sua abitazione. […] Qualsia­si sorta di immagini, o scolpite o dipinte, che gli uomini fabbri­cano per trarre in inganno imitando la realtà, non sono ammesse in questa casa dove sono le immagini della verità assoluta.