Francesco Albertini, Opusculum de mirabilibus novae et veteris Urbis, 1510

I Romani avevano nell’Urbe un Pontefice Massimo posto sopra tutti i pontefici e sacerdoti, come al tempo nostro i Cristiani hanno il Papa, Sommo Pontefice posto sopra tutti i vescovi e sacerdoti […] Sisto IV Sommo e Massimo Pontefice iniziò a rinnovare l’Urbe. Per prima cosa distrusse i portici oscuri, allargò le vie e le piazze della città e le fece lastricare di mattoni; inoltre fece restituire alla bellezza originaria molte chiese distrutte dalle fondamenta. I successori invero tentarono di imitarlo. Infine Sua Santità [Giulio II] ha superato in breve tempo sia lo stesso Sisto sia gli altri. Le sue stesse opere lo dimostrano chiaramente nei fatti, tanto che si può dirla a ragion veduta una nuova città. Tuttavia essa differisce di molto da quella antica. Infatti apprendiamo la grandezza passata di Roma contemplando la sua stessa rovina”.