04. Platone
Platone, Sofista, 235d-236c
Ospite – Insistendo nel precedente metodo di divisione, mi par di scorgere due tipi d’arte di similitudine o arte mimetica…..
Teeteto – Devi, in ogni caso, dire e distinguere quali siano queste due sezioni di cui ci stai parlando.
Ospite – Ne vedo una: l’arte con cui si procede a una copia. Il che avviene quando, secondo le misure dell’esemplare (lunghezza, larghezza, profondità), si compie opera d’imitazione e si attribuiscono inoltre i colori convenienti ai singoli particolari.
Teeteto – Ma senti. Quest’operazione non cerca di produrla ogni artefice di mimési?
Ospite – Eh no! Così non fanno quanti modellano o dipingono qualche opera di vaste proporzioni. Perché, se intendessero riprodurre con esatta misura la bellezza degli originali, sai molto bene che le parti superiori verrebbero ad apparire più piccole del giusto; le parti inferiori invece più grandi, per il solo fatto che lo spettatore vede, le une, da lontano; le altre, da vicino.
Teeteto – Indubbiamente.
Ospite – E perciò appunto gli artefici non trascurano forse ogni preoccupazione di verità? Introducono quindi nelle varie copie, non le proporzioni che veramente esistono, bensì quelle che hanno l’apparenza d’esser belle.
Teeteto – Senza dubbio.
Ospite – E allora, non è forse giusto chiamare copia il primo prodotto, dato che si tratta d’una riproduzione?
Teeteto – Si.
Ospite – E la parte della mimetica che a ciò presiede si deve chiamare, come dicevo poco fa, arte con cui si procede a copia.
Teeteto – Si chiami pure.
Ospite – Allora sta’ attento. Vi sono cose che danno l’impressione di riprodurre le bellezze dell’originale, perché viste da un punto non conveniente; se invece si potessero osservare nel dovuto modo, si vedrebbe che non assomigliano affatto a quanto si afferma esser l’originale. Ebbene, come chiamerai tutto questo? Non forse un insieme di parvenze? Mostrano d’essere una certa cosa, ma non la riproducono esattamente.
Teeteto – Certo.
Ospite – E non credi che questa specie abbia larga applicazione nella pittura e in tutta l’arte mimetica?
Teeteto – Come no?
Ospite – E quest’arte che non riproduce esattamente una copia; ma soltanto una parvenza dell’originale, non la dovremo forse chiamare arte di parvenza?
Teeteto – Sì, Certo.
Ospite – Eccoti dunque le due specie minori (e te ne feci già cenno) dell’arte delle immagini: specie che produce la copia e specie che produce parvenze.
Teeteto – Giusto.