Serradifalco 4
Le Antichità della Sicilia esposte ed illustrate per Domenico Lo Faso Pietrasanta duca di Serradifalco. Volume IV, Presso la Reale Stamperia, Palermo 1840
Fra le più vaste e rinomate città di che vantasi la Grecia, non avvene alcuna, tranne Atene, che possa uguagliarsi a Siracusa. Chiari argomenti di sua potenza ci apprestano il vederla sorger reina sulla maggior isola a que’ tempi conosciuta; vincere ed arrestare più volte i progressi de’ Cartaginesi, e combatterli nella medesima Affrica; distruggere due flotte e due eserciti ateniesi, e resister sola per ben tre anni agli sforzi delle formidabili legioni romane condotte dal vincitore di Annibale. Ond’è che florida per esteso commercio, legata in amicizia con le repubbliche più potenti della Grecia, e direm pure, governata talvolta da principi di altissimo animo, siccome Gelone, Gerone, Dionigi ed il secondo Gerone, ella divenne sede avventurosa di scienze, di arti, di civiltà e culla de’ più insigni uomini del mondo antico, e, vaglia per tutti, di Archimede.
Però gli avvenimenti di Siracusa vanno si fattamente legati a quelli della Sicilia , che non potrebbonsi ricordare senza tesser per intero la storia di questa classica terra. E poiché di tal lavoro, siccome esordio alle cose che imprendevamo ad esporre, già ci occupammo nel primo volume di questa opera, così al presente ci sarà bastevole di accennar solo le circostanze e le epoche in che maggiormente rifulse la potenza e la civiltà di Siracusa. E tralasciando d’intertenerci de’ tempi incerti de’ Ciclopi, de’ Sicani e degli Etoli, siccome de’ racconti misteriosi di Dafne, di Ciane, di Dedalo e di Ercole, prenderemo le mosse dai tempi sicuri, che sono gli storici.
Nell’anno 1° dell’Olimp. IX, 736 av. G. C., era già surta Nasso per opera di Teocle e dei Calcidesi, i quali allettati dell’amenità del silo e dell’ubertà del suolo, vennero a stabilirsi nella costa orientale dell’isola nostra. Un anno dopo, secondochè afferma Tucidide, ebbe principio la città di Siracusa, cosi appellata dalla vicina palude Siraca, per opera di Archia da Corinto figliuolo di Evagete ed uno degli Eraclidi, che, astretto per gravi motivi domestici ad emigrare, venne in Sicilia, e cacciati i Siculi si stabilì nell’isola di Ortigia, la quale, secondo afferma Nicandro, avea dagli Etoli ricevuto tal nome.
Componeasi la colonia di Archia di alcuni Corinzi volontari consorti del suo esilio, abitatori di un borgo appellato Tenea, e di quei Dori che, separatisi da Teocle, si eran fermati al capo Zefirio in Italia, e che cedendo alle inchieste dell’esule corinzio, gli si fecero compagni all’impresa. […]