Ugo Nespolo: il trionfo dei libri
Ugo Nespolo: il trionfo dei libri, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze, sino al 25 maggio 2018
Nespolo, artista dai talenti proliferanti che pratica, goloso e arguto, discipline antiche e nuovissime dell’arte, ha una passione radicata e costante che lo segue da tutta la vita, quella per l’arte del libro.
Egli appartiene alla stirpe dei bibliofili con sospetti di maniacalità: non è un “proud possessor”, ne è proprio fisicamente innamorato. È un elemento che appare chiaro quando a realizzare libri è lui stesso, attività, come questa mostra testimonia, tutt’altro che occasionale.
Il suo schema è quello del vecchio e per certi versi classico livre de peintre, che in lui tuttavia si rianima in virtù di suggestioni plurime – le avanguardie storiche e, su tutti, il futurismo, e il popism meno banalizzante – e di esplorazioni che rimontano a una conoscenza partita del “book beautiful as a whole” di cui scriveva Cobden-Sanderson giusto nel 1900, così come di tutte le evoluzioni possibili che le tecniche d’oggi ne consentono: le filigrane deperiane del metallo smaltato che si fa lettering nel suo Cantico dei Cantici, 2007, ne sono un esempio eloquente.
Ormai il libro d’artista è un genere praticato da una nicchia sofisticatissima, oppure da una pletora di dilettanti convinti che basti apporre una legatura a qualsiasi vaccata per farne uno. In Nespolo, appare chiaramente, è più una consapevolezza storica che continua a riflettere su se stessa e trova sempre nuove parole, necessarie, da pronunciare.