Magnificent Gems: Medieval Treasure Bindings
Magnificent Gems: Medieval Treasure Bindings, Morgan Library, New York, sino al 7 gennaio 2018
La preveggenza di John Pierpont Morgan e il suo denaro hanno consentito di reperire, raccogliere e conservare non solo una messe straordinaria di codici medievali, ma di consentire di tracciare una storia sintetica e primaria della legatura medievale.
L’Evangeliario di Lindau nasce nello scrittorio di San Gallo ma si veste di una copertura strepitosa per entrare tra i tesori di Carlo il Calvo: è oreficeria carolingia al massimo livello, in cui l’iconografia ancora si subordina al pregio materiale delle gemme, vuoi per i retaggi di tiepidezza nei confronti dell’iconoclastia tipici di quella corte vuoi perché è questo il punto limite in cui prende a maturare lo svincolo dell’estetica dal pregio dei materiali.
Il percorso passa per prove diversamente caratterizzate, come il Sacramentario di Frontale, di legatura probabilmente ravennate d’artefice locale o greco, in cui il peso della tradizione d’Oriente e l’asciuttezza di materie come l’avorio e l’argento dorato dicono d’una già radicatissima estetica, e i Vangeli di Giuditta di Fiandra, d’area inglese e – siamo ancora entro l’XI secolo – sontuosi ma ormai marcati da uno stile e da un gusto. L’idea stessa di tesoro è, ormai, altra.
Poi muta l’idea stessa di libro, ma resta integro in talune aree un gusto artigianalmente aristocratico che porta a opere come l’Evangeliario armeno, circa 1700, in cui argenti e smalti architettano una visione di intensità sobria e raccolta, dalla bellezza commovente.