Irma Blank. Artist’s books
Irma Blank. Artist’s books: editions and originals, P420, Bologna, sino al 4 ottobre 2014
Dalla fine degli anni ’60 Blank opera sulla dissoluzione dei valori di codice della scrittura, in nome del ritrovamento di una sorgiva attitudine al segnare che, orfana di senso preventivo, restituisca la potenza radiante della logica prealfabetica.
Naturalmente questa “biologia dell’atto di scrivere dipingere disegnare”, come la chiamava René de Solier, snuda le strutture retoriche dello spazio di senso: iterazione, allineamento, modularità, sino alla forma più architettonicamente complessa, il libro.
Blank ha ragionato da subito sulla forma/libro. Il che non significa esattamente che abbia aderito tout-court al genere dell’opera d’arte in forma di libro.
I suoi sono piuttosto, secondo una definizione felice di Ulises Carrión, “books that are conceived as an expressive unity, that is to say, where the message is the sum of all material and formal elements”: ovvero, ragionamenti sull’idea di libro in forma di libro.
La mostra bolognese non distingue, opportunamente, tra edizioni e realizzazioni originali. In Blank conta infatti, esclusiva, la concezione, l’operazione critica, e il suo riverberarsi dipanandosi nel tempo allentato e concentratissimo del fare, che dovrebbe essere anche quello del nostro guardare.